LEO LIONNI

Pittore del drappellone del 2 luglio 1994

Nato ad Amsterdam da una famiglia olandese di origine ebraica sefardita, si trasferì in Italia, a Genova, nel 1925 e nel 1929 iniziò a dipingere.

Filippo Tommaso Marinetti lo chiamò nel 1931 a far parte del Movimento Futurista. Nello stesso anno sposò Nora Maffi, figlia di Fabrizio Maffi, esponente del socialismo pre-fascista, con Serrati e Riboldi, tra i maggiori dirigenti di quella corrente terzinternazionalista del PSI che tra il 1923 e il 1924 aderirà al Partito Comunista Italiano. Con lei ebbe due figli, Louis (Mannie) e Paolo. Nel 1935 si laureò in economia e cominciò ad interessarsi al Graphic Design, prima nell'Ufficio Pubblicità della Motta, con Dino Villani, e poi come free-lance, ma nel 1938 dovette emigrare negli Stati Uniti con la famiglia, a causa delle leggi razziali. A Philadelphia, dove risiedette nei primi anni del suo soggiorno americano, si dedicò soprattutto alla grafica ed ebbe successo nell'ambito della pubblicità. Divenne art director per l'Agenzia pubblicitaria Ayer & Son e, in seguito, una volta trasferitosi a New York, per la rivista Fortune e il gruppo Time-Life.

Collaborò con alcune delle maggiori personalità artistiche di quegli anni, quali Saul Steinberg, Ben Shahn, Alexander Calder, Robert C. Osborn, Willem de Kooning e Fernand Léger.

Dal 1946 insegnò con Herbert Matter e Herbert Bayer, presso il Black Mountain College (Asheville, North Carolina) e nel 1954 espose la sua opera grafica al Museum of Modern Art di New York. Nel 1951 Lionni fu i fondatori dell'International Design Conference di Aspen (Colorado) e nel 1955 è stato eletto presidente dell'AIGA (America Institut of Graphic Art). Dal 1953 al 1956 ha diretto la rivista di grafica Print, che nel maggio 1980 dedicherà un numero speciale[7] alla sua opera di designer e illustratore.

Nel 1960 tornò in Italia, stabilendosi a San Bernardo di Lavagna, nella Riviera di Levante e, successivamente, a Porcignano, una frazione di Radda in Chianti, in provincia di Siena.

Nel 1964 Mondadori lo chiamò a dirigere il mensile Panorama che, nel 1967, sarà trasformato nel settimanale omonimo, con la direzione di Lamberto Sechi.

Nel 1984 la rivista giapponese Idea lo giudicò tra i trenta designers più influenti del ventesimo secolo.[8]

Nel 1994 dipinge il drappellone del Palio di Siena del 2 luglio.

I libri per bambini di Leo Lionni esprimono valori universali, rendendo spesso omaggio all'unicità e all'intelligenza proprie del periodo dell'infanzia. Tra i temi più trattati nelle sue opere per bambini figurano la ricerca di sé e la costruzione di relazioni positive con il prossimo. Lionni prediligeva la tecnica del collage, con la quale è stato realizzato il suo libro per bambini più famoso, Piccolo Blu e Piccolo Giallo.

TRATTO DA WIKIPEDIA

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