VALERI ADAMI

Pittore del drappellone del 16 AGOSTO 1981

Valerio Adami nasce a Bologna nel 1935, vive tra Parigi e Meina, sul Lago Maggiore. A Milano durante la guerra, bambino, disegna rovine e macerie. «Nel giardino sotto casa di Milano – racconta – veniva un pittore ogni mattina; metteva il cavalletto e disegnava gli alberi e tutto quel che vedeva in quel piccolo rettangolo verde, e lì rimaneva fino al tramonto. Fu allora che mi sono detto: questa è la vita che voglio fare». Giovanissimo inizia a dipingere a Venezia con Felice Carena. Il 1951 è l’anno che segna la sua vita di artista: incontra e frequenta Oscar Kokoschka e inizia a studiare disegno con Achille Funi all’Accademia di Brera a Milano. Partito da una pittura espressionista influenzata da Bacon e poi da una pittura gestuale, torna alla figurazione seguendo l’eco della Pop Art americana e in particolare di Roy Lichtenstein. Dà vita così a una sorta di racconto a fumetti fantastico e ironico dove in interni spersonalizzati si dispongono oggetti banali, assunti come simboli, anche sessuali, della modernità. Lo stile si distingue nell’uso di una materia cromatica in stesure piatte, dentro i netti contorni neri del disegno.
«La pittura richiede una sintesi di immagini», dice. Nel 1955 compie il primo viaggio a Parigi dove entra in contatto con i pittori Wifredo Lam e Roberto Sebastian Matta. Nel 1958 partecipa al Premio Marzotto, vincendolo ex aequo, e nel 1959 tiene la sua prima mostra personale alla Galleria del Naviglio di Milano. Lavora tra Londra e Parigi dal 1961 al 1964, anno in cui è presente con una sala personale a Documenta 3 di Kassel; nel 1967 a New York realizza una serie di tele che esporrà l’anno successivo alla Biennale di Venezia. Dal 1969 tiene personali allo Studio Marconi di Milano; nel 1985 realizza le otto vetrate per il nuovo Hotel de Ville di Vitry-sur-Seine e gli viene dedicata una mostra antologica al Centre Pompidou di Parigi; nel 1986 partecipa alla XLII Biennale di Venezia e tra quest’ultimo anno e il 1987 realizza i due grandi pannelli per l’atrio della Gare d’Austerlitz a Parigi; successivamente realizza i cinque pannelli murali per la First National City Bank di Madison e il grande muro di ceramica per la nuova scuola di belle arti a Cergy-Pontoise.
Nel 1991 è organizzata un’importante retrospettiva a Madrid e successivamente a Siena nel 1994, a Bochum nel 1997, e a Buenos Aires nel 1998. Nel 2010 la città di Lecce ha reso omaggio al maestro con una mostra in tre sedi (esponendo dipinti, disegni e acquerelli) e nel 2010-2011 si è tenuta l’antologica a Locarno, presso la Pinacoteca Comunale. Nell’autunno 2013 è la volta del MAR di Ravenna che gli dedica una grande monografica.

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